Un’arma per essere automatica deve poter ricaricare senza nessuna azione esterna le proprie munizioni e sparare fino all’interruzione del processo meccanico voluto dall’operatore.
Il funzionamento di queste armi è basato sulla tecnologia delle munizioni con bossolo, degli organi di rinculo e si possono suddividere in 3 macro-gruppi che si differenziano tra loro per il tipo e il calibro del munizionamento.
• Mitra, che sparano calibri piccoli con polveri dalla combustione veloce.
• Mitragliatrici che sparano munizionamento vario in base all’impiego.
• Mitragliere che sparano per la classificazione italiana munizioni di calibro superiore ai 15mm.
• Cannoni automatici con munizionamento superiore ai 40mm
Il funzionamento dell’arma può avvenire in modo puramente meccanico sfruttando l’energia della carica di lancio sugli organi di rinculo, oppure sfruttando i gas prodotti dalla combustione della carica e prelevati da appositi orifizi posti sulla canna o alla sua estremità.
Le armi automatiche apparse nei primi anni del Novecento cambiarono per sempre i campi di battaglia. Queste armi sono costituite da sistemi meccanici che sfruttano l’energia della carica di lancio applicata agli organi di rinculo per ricaricare l’arma automaticamente e sparare più munizioni consecutivamente.
Tra i fondamenti tecnici che consentono il funzionamento del sistema ci sono le munizioni costituite dall’insieme del proietto, della carica di lancio e del bossolo, tutto contenute in caricatori di vario tipo oppure in nastri.
Il vantaggio tattico che storicamente ha decretato il successo di queste armi è quello di amplificare la potenza di fuoco delle unità di fanteria e di conseguenza è legato alla loro mobilità, alle dimensioni e al peso. Successivamente queste armi sono state introdotte anche in altri ruoli e contesti, per esempio possiamo trovare mitragliatrici a bordo di navi, aerei o veicoli corazzati con scopi offensivi o difensivi in postazioni fisse o brandeggiabili.
Tra queste troviamo armi di vario calibro come i mitra, che sparano cartucce corte usate nelle pistole, le mitragliatrici che sparano cartucce usate nei fucili e via via crescendo con il calibro si passa alle mitragliatrici pesanti e alle mitragliere con un calibro superiore al 15mm che spesso avevano applicazioni contraeree.
La produzione delle armi automatiche da parte di Ansaldo è da classificarsi principalmente nelle mitragliere di grosso calibro e nei cannoni automatici per impieghi contraerei e aeronautici.
Tra i disegni conservati sono presenti quelli di una mitragliera sperimentale di grosso calibro con caricatore da 6 colpi e denominata “Tipo A”. Stono stati rinvenuti anche lucidi di mitragliatrici Maxim, Colt e Fiat.