Con la nascita dell’automobile inizia anche l’adozione delle vetture negli eserciti di tutto il mondo. Prima solo per migliorare l’aspetto logistico, quindi il trasporto di uomini, armi e equipaggiamenti, poi creando mezzi studiati appositamente per il combattimento. Nascono così i carri armati, macchine da guerra pensate per sfondare le linee nemiche, protette da corazze d’acciaio e armate con armi leggere e pesanti.
Tra le realizzazioni di Ansaldo nelle due guerre mondiali si trovano mezzi militari di vario tipo. Sfruttando le collaborazioni con case automobilistiche come FIAT e Lancia, vengono realizzate le prime autoblindo, autocannoni e anche carri armati e semoventi fino alla fine del conflitto in Italia.
La realizzazione di questi mezzi è complessa e spesso limitata da difficoltà tecniche e logistiche. La loro costruzione coinvolge fabbriche di cannoni, fabbriche di motori e organi meccanici e anche gli stabilimenti siderurgici dedicati alla realizzazione delle lastre per le corazze e dei telai, rendendo ancora più complessa la realizzazione in serie di questi mezzi. I mezzi su ruote hanno buone prestazioni su strada ma si trovano in difficoltà nel fuoristrada e non sono adatti a spostare le tonnellate d’acciaio delle corazze più pesanti, per queste applicazioni si usano i cingoli.
I mezzi cingolati permettono di scaricare su un’ampia superfice il peso elevato dei carri armati o dei pezzi d’artiglieria, ma hanno una limitata velocità e mobilità rispetto al tradizionale sistema su ruota.
Ansaldo sfruttò la sua esperienza nella cantieristica navale e nella realizzazione di artiglierie per progettare mezzi di tutti i tipi al fine soddisfare le esigenze militari. I mezzi da combattimento hanno corazze spesse in base al loro ruolo e sono armati con armi realizzate appositamente e montate in casamatta o in torretta. Tra questi ci sono anche i semoventi d’artiglieria, mezzi cingolati pensati come parte solidale all’affusto dei grandi pezzi d’artiglieria, quindi obici o cannoni di grosso calibro.