Civiltà delle Macchine è una rivista fondata nel 1953 da Leonardo Sinisgalli. Dopo la chiusura nel 1979, la rivista è ritornata nel 2019 su iniziativa della Fondazione Leonardo con la direzione di Peppino Caldarola.
La rivista fu fondata con il sostegno finanziario di Finmeccanica, la società finanziaria dell'IRI. Nel 1953, Giuseppe Luraghi, direttore generale, incaricò l'ingegnere Leonardo Sinisgalli di creare una rivista che unisse in dialogo la cultura umanistica, la conoscenza tecnica e l'arte. Il principale obiettivo editoriale era quello della perfetta integrazione dell'arte con la tecnica, ricercando la possibilità di leggere l'una con la visione dell'altra e viceversa”. Pubblicata da «Edindustria» e stampata preso l'Industria Libraria Tipografica Editrice (ILTE) di Torino, la rivista uscì con cadenza bimestrale.
La rivista venne diretta dal 1953 all'aprile 1958 da Sinisgalli e, dal maggio1958 al 1979, da Francesco d'Arcais.
Collaborarono a «Civiltà delle macchine» molti personaggi della cultura italiana, tra cui Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda, Alberto Moravia, Arturo Tofanelli, Giuseppe Luraghi, Enzo Paci, Giansiro Ferrata e illustratori quali Riccardo Manzi e Gino Vignali.
Sinisgalli continuò ad essere responsabile della rivista per i primi cinque anni, durante i quali furono trasferiti in capo all'IRI sia il controllo della finanziaria Finmeccanica che di «Civiltà delle Macchine». La rivista fu chiusa nel 1979.
Nel 2019, dopo un silenzio durato quarant'anni, la rivista è stata rieditata dalla Fondazione Leonardo, che ha rinnovato il progetto editoriale. Il primo numero della nuova rivista è stato presentato il 5 giugno 2019 al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. La rivista esce con cadenza trimestrale.
Alcune osservazioni : dal n. 6 del novembre - dicembre 1958 non sono più presenti seconde e terze di copertina salvo eccezioni come il numero straordinario dell'ottobre 1961; per quanto riguarda invece gli editoriali, le "Lettere" in cui i vari intellettuali erano invitati da Sinisgalli a dare la loro interpretazione sul rapporto uomo macchina, cessano a partire dal secondo numero del 1954.
Infine, dal n. 2 del 1961 compaiono stabilmente le rassegne di attualità.