Il transatlantico Andrea Doria venne varato a Genova Sestri nei Cantieri navali Ansaldo il 16 giugno 1951 per conto della società Italia di Navigazione. La nuova nave, destinata al servizio passeggeri per il Nord America, fece il viaggio inaugurale da Genova a New York il 14 gennaio 1953.
Il servizio alberghiero era articolato in tre classi, la prima classe, la classe cabina (situati sullo stesso ponte insieme ad alcune sale accessorie) e la classe turistica.
Gli allestimenti degli interni furono assegnati per concorso. Nino Zoncada e Gio Ponti si aggiudicano, associati alle Officine Allestimento e Riparazione Navi - O.A.R.N., la progettazione delle sale di prima classe (salone delle feste, sala soggiorno, grand bar e giardino d'inverno) site sul Ponte passeggiata.
Gustavo Pulitzer Finali progetta invece gli ambienti di prima classe (sala di lettura e scrittura, sala da gioco, belvedere e sala bambini) siti sul Ponte lance.
I vestiboli, gli uffici, gli scaloni e le sale da pranzo di prima classe e di classe cabina sono curati dal gruppo di architetti facenti capo al milanese Cassi Rameli; le sale di ritrovo della classe cabina (sala soggiorno, sala delle feste, sala da gioco, sala di lettura e scrittura) da Matteo Longoni; Giulio Minoletti realizza infine le piscine e le verande con i bar comuni a tutte le classi.
La classe turistica risulta invece molto meno curata.
Le sistemazioni di prima classe prevedono inoltre quattro distinti appartamenti di lusso situati sul Ponte vestiboli che sono assegnati rispettivamente a Gio Ponti, Nino Zoncada, Giulio Minoletti e all'architetto romano Carlo Pouchain. Gli interni dell'Andrea Doria rappresentano l'ultima occasione di collaborazione tra Gio Ponti e Zoncada: sarà lo stesso Gio Ponti a ritirarsi dal settore dell'arredo navale ritenendolo troppo tecnico e specifico.
Attribuibili senza dubbio a Zoncada sono il giardino d'inverno che si sviluppava intorno alla sala delle feste, così come la maggior parte dell'arredo mobile utilizzato sulla nave, poltrone, divani e tavolini, realizzati dalla ditta Cassina di Meda, con la sola eccezione di quelle del giardino d'inverno provenienti dalla ditta Altamira.
Il giardino d'inverno è dominato dai pannelli ceramici di ispirazione cubista di Guido Gambone disposti lungo la parete prodiera; i bassorilievi sono inseriti su di un fondo di piastrelle di ceramica color vinaccia dai contorni irregolari; le poltrone, disegnate da Zoncada, sono in tubo d'acciaio con cuscini verde oliva e senape; il pavimento è a listoni di teak, mentre tendaggi in seta rigata sono collocati sulle finestre affacciate sul frontale della nave.
La sala delle feste è dominata dal grande pannello realizzato dallo scenografi Pietro Zuffi, "Il banchetto di Nettuno", realizzato con una tecnica che imita l'affresco e accordato nei colori ai rivestimenti delle poltrone in velluto viola e argento, ai tendaggi di seta, al bruno del pavimento in linoleum marmorizzato e alla lacca blu dei pannelli.
Il soffitto è costituito da tre livelli rialzati dalle forme curve e realizzato in perlinato laccato bianco opaco. L'illuminazione è indiretta fluorescente che si diffonde perimetralmente e sul soffitto, con l'aggiunta di faretti gialli e rosa nella parte centrale.
La sala soggiorno, realizzata da Ponti, ospita in una nicchia nella parete di poppavia la statua in bronzo dello scultore Giovanni Paganin che raffigura l'ammiraglio e doge genovese Andrea Doria.
L'appartamento di lusso disegnato da Zoncada si contrappone a quello di Gio Ponti, più tradizionale e riccamente decorato dai segni zodiacali di Pietro Fornasetti. Le pareti dell'appartamento di Zoncada sono in legno di noce rigatino, tranne nella zona letto, dove sono rivestite in seta plissé, e nel salotto rivestito in pergamena di capra naturale. Tutti i mobili sono in palissandro.
Il soffitto è laccato color avorio, mentre nella zona letto un controsoffitto con luce indiretta è invece color carta da zucchero. Nel salotto vi sono due letti ribaltabili addizionali nascosti nella parete; una nicchia con illuminazione indiretta contiene una scultura in ceramica di Fausto Melotti e nel soffitto è incassata una plafoniera in vetro di Murano. Le poltrone sono rivestite in seta rossa ametista e grigio argento. Nella zona del guardaroba il pavimento è coperto da un tappeto di lana annodato realizzato, come i tendaggi, dalla manifattura Mita di Genova Nervi.