Leonardo da Vinci (1960)

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Descrizione

Il transatlantico disponeva di alloggi per 398 passeggeri di prima classe, 350 di classe cabina e 561 di classe turistica, in totale poteva accogliere 1326 passeggeri. La lussuosa unità aveva undici ponti collegati tra loro da 21 ascensori, disponeva di cinque piscine, due delle quali per bambini. La piscina di prima classe aveva un riscaldamento a raggi infrarossi per rendere possibile il suo utilizzo nella stagione invernale. I servizi di bordo comprendevano un ospedale con sala operatoria, laboratorio di radiologia, clinica ginecologica, palestra e sale per trattamenti di fisioterapia, tre negozi di barbiere, telescrivente per la stampa dell'edizione teletrasmessa del «Corriere della Sera», auditorium con 300 posti, cappella, parco giochi per bambini.

L’assegnazione degli incarichi avvenuta, come per le precedenti unità della società Italia di navigazione, attraverso concorso porta a diverse polemiche, in particolare Zoncada e Pulitzer lamentarono l’esclusione dalle porzioni più prestigiose della nave: tutte le sale delle feste e di soggiorno, con bar di prima classe e classe cabina che furono affidate agli architetti romani Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti. I due appartamenti di lusso furono realizzati da Mario Gottardi, Luigi Carlo Daneri si occupò dell’allestimento degli ufficiali superiori e le sale da pranzo e di soggiorno degli ufficiali. L’intera classe turistica fu realizzata sulla base del progetto dell’architetto milanese Giulio Minoletti con la collaborazione di Mario Tevarotto e Eugenio Gentile Tedeschi.

Zoncada si affiderà alle Officine Allestimento Riparazioni Navali dell’Ansaldo, realizzò il vestibolo di prima classe, il salone da pranzo di prima classe, le salette riservate, il salone da pranzo e il vestibolo di classe cabina e gli scaloni delle due classi, il cui diverso rivestimento declinò il nome che avrebbero preso le scale: scala d’oro e scala d’argento. La scala d’oro fu arricchita da pannelli con disegni astratti di Emanuele Luzzati eseguiti con una tecnica mista con inserti in foglia d’oro e d’argento, mentre la scala d’argento fu decorata da Enzo Paolucci con grandi disegni a pastello su carta melamminizzata.
Per il terzo scalone Zoncada decide di avvalersi dell’aiuto di Eugenio Carmi che realizzò pannelli di fondo in acciaio smaltato. All’inizio dello scalone fu riprodotto dallo sculture Marino Mazzacurati l’autoritratto di Leonardo della Biblioteca Nazionale di Torino. Per le sale da pranzo delle classi superiori le decorazioni, tre grandi figure in bronzo “Fauno e ninfee”, furono eseguite da Marcello Mascherini e collocate sulla parete di prora in legno zebrano.
Nella sala da pranzo della classe cabina era esposto un grande pannello "Città allo specchio" di Luigi Spacal mentre le salette da pranzo attigue e comunicanti con i due saloni maggiori erano abbellite da pannelli astratti del triestino Dino Predonzani.

La nave fu ritirata dal servizio di linea nel 1976 quando il trasporto passeggeri navale iniziò a soffrire la concorrenza dei più veloci aerei, che si andavano affermando superando di molto le navi nel trasporto dei passeggeri attraverso l'Atlantico e il periodo di emigrazione verso le Americhe volgeva ormai al termine. Restò inattiva fino al luglio 1977, quando rientrò in servizio nella flotta della neo costituita società di navigazione I.C.I. - Italia Crociere Internazionali. La nave fu indirizzata a svolgere delle crociere notturne nei Caraibi tra Miami e Nassau, ma a causa degli eccessivi costi di esercizio venne fatta rientrare in Italia per essere venduta.
Il 3 luglio 1980, a bordo della nave in disarmo al porto di La Spezia, si sviluppò un grave incendio che si estese rapidamente a tutta la nave, facendola bruciare per tre giorni, due anni dopo ebbe inizio la sua demolizione.

Soggetto produttore

Lingua prevalente

ITALIANO - Italiano - IT

Soggetto conservatore

Data di creazione della scheda

January 13, 2022

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